La primavera porta con sé fiori e belle giornate! Purtroppo, al 20% degli italiani regala aria satura di pollini che rappresenta la causa delle principali allergie stagionali.
Dal mese di marzo il diffondersi dei pollini nell’aria è causa di sintomi allergici spesso fastidiosi e difficili da gestire: occhi gonfi che lacrimano, naso che cola e difficoltà a respirare sono solo alcuni tra i tanti. Poche persone sanno che anche un’alimentazione mirata può aiutare a stare meglio e a ridurre la sintomatologia allergica.
Il cibo che mangiamo, infatti, può avere un effetto antistaminico naturale ed è quindi importante saper scegliere gli alimenti giusti nei periodi più a rischio.
Alimentazione e allergia stagionale: quale correlazione?
Il legame tra allergia stagionale e alimentazione è da ricercarsi nella presenza di alcune componenti comuni tra alimenti e pollini.
Si tratta di molecole presenti principalmente negli alimenti vegetali, che sono chimicamente simili a quelle presenti nel polline (allergeni). Quando l’alimento vegetale viene a contatto con la mucosa orale, “confonde” il sistema immunitario, causando una risposta anomala: la produzione di anticorpi che normalmente vengono prodotti per combattere i pollini. Si scatena così una risposta infiammatoria che porta alla produzione di grandi quantità di istamina, un mediatore dell’infiammazione.
Questo fenomeno prende il nome di cross-reattività e si verifica nei soggetti sensibilizzati ai pollini della famiglia delle Graminacee, Oleacee, Betullacee.
L’esposizione a questi alimenti, negli allergici, genera una vera e propria allergia alimentare chiamata Sindrome da allergia alimentare al polline (PFAS) o Sindrome Orale Allergica (SOA). I sintomi si verificano entro pochi minuti dall’ingestione dell’alimento vegetale crudo e interessano le prime vie aeree con prurito a labbra, bocca e gola. Nei casi più severi si può verificare un senso di oppressione alla gola, difficoltà a deglutire, nausea, disfonia, prurito nasale e prurito all’orecchio.
Gli alimenti che causano la sindrome appartengono alle categorie di frutta, verdura, frutta a guscio, cereali e alcune spezie e erbe aromatiche e sono differenti a seconda della tipologia di polline.
Vediamoli insieme in questa tabella:
Polline | Alimenti da evitare |
Betullacee
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Frutta: mela, pera, banana, nespola, pesca, ciliegia, albicocca, prugna, kiwi, lampone, fragola, litchi
Verdura: carota, sedano, finocchio Frutta a guscio: Nocciola, noce, mandorle Erbe aromatiche e spezie: Pepe verde, prezzemolo |
Composite | Frutta: anguria, banana, castagna, mela, melone
Verdura: carota, finocchio, lattuga, zucca e sedano Frutta a guscio: arachide, pistacchio, noce e nocciola Erbe e spezie: prezzemolo, tarassaco, dragoncello, camomilla Oli e grassi vegetali: margarina |
Parietaria | Legumi: fagiolo, pisello, soia
Frutta: gelso, melone, kiwi Frutta a guscio: arachide e pistacchio Erbe aromatiche e spezie: basilico e ortica |
Graminacee | Frutta: kiwi, anguria, pesca, prugna, agrumi, melone, albicocca, ciliegia
Verdura: sedano, bietole e pomodoro Frutta a guscio: mandorla, arachide Cereali: orzo, avena, mais, riso, segale, frumento |
Dal momento che non tutti i soggetti allergici ai pollini sviluppano una cross-reattività agli alimenti è necessario rivolgersi al medico per ricevere le corrette indicazioni nutrizionali. Escludere dalla dieta alcuni alimenti, senza una diagnosi medica, può causare squilibri nutrizionali che possono avere delle conseguenze, anche gravi, sulla salute.
Vi sono degli alimenti che non sono direttamente responsabili di cross-reattività ma devono essere comunque limitati per non aggravare la sintomatologia. Primo fra tutti, l’alcol: il meccanismo d’azione non è ancora del tutto noto, ma sembrerebbe aumentare i livelli di istamina circolanti, peggiorando i sintomi. Per lo stesso motivo, attenzione a non eccedere con alimenti ricchi di grassi animali in quanto possono aumentare l’infiammazione sistemica.
Consigli utili per ridurre il rischio di reazioni allergiche
Ridurre il potenziale allergenico di questi alimenti è possibile se si tengono in mente questi semplici consigli pratici:
- Cuoci gli alimenti: gli allergeni causano una reazione allergica quando sono assunti crudi. Per questo, possono essere resi sicuri dopo la cottura. Grazie al calore si degrada la struttura delle proteine, le quali saranno rese “irriconoscibili” al sistema immunitario.
- Rimuovi la buccia di frutta e verdura: la maggior parte degli allergeni si trovano proprio in questa parte dell’alimento; quindi, la rimozione della buccia può renderlo innocuo.
- Lava sempre gli alimenti prima di manipolarli: eventuali contaminazioni si possono verificare all’interno del frigorifero o negli scaffali quindi lavarli prima del consumo aiuterà ad allontanare le molecole allergeniche.
Alimenti consigliati per combattere l’allergia ai pollini
Oltre agli alimenti da evitare nei periodi in cui le concentrazioni di polline nell’aria sono maggiori, vi sono tanti altri alimenti che possono avere effetti antistaminici naturali ed è importante che siano inseriti nel contesto di una dieta equilibrata e varia.
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Stiamo parlando degli alimenti ricchi in omega-3 come salmone selvaggio, tonno e alici, per il potente ruolo antinfiammatorio. E per i vegani? Vi sono tanti alimenti vegetali ricchi di questo nutriente come semi e olio di lino e semi di canapa.
Peperoni, agrumi, fragole e limoni sono invece ricchi di Vitamina C: il suo effetto antiossidante permette di contrastare l’azione dei radicali liberi che sono prodotti in grosse quantità durante una reazione allergica.
Ogni giorno è poi buona abitudine sorseggiare una tazza di tè verde poiché contribuisce a ridurre il rilascio di istamina grazie ai flavonoidi in esso presenti: catechina e quercetina sono le molecole del tè responsabili di questo effetto benefico.
Una volta che l’allergia è stata diagnosticata dal medico è opportuno apportare le corrette modifiche alla dieta di tutti i giorni in modo da prevenire eventuali carenze nutrizionali e allo stesso tempo permettere all’organismo di ricevere tutti i nutrienti necessari per mantenere un buono stato di salute, a lungo termine. Poiché le concentrazioni dei pollini aerodispersi è in costante aumento, le allergie stagionali sono un tema di salute pubblica importante.
Secondo l’OMS, infatti, entro il 2050, almeno una persona su due soffrirà di un disturbo allergico a causa dei cambiamenti climatici e dell’inquinamento atmosferico. Ne consegue quindi che non basta modificare le abitudini alimentari per contrastare questo problema diffuso, ma è necessario modificare lo stile di vita e diventare più consapevoli nelle scelte di tutti i giorni.
Riferimenti bibliografici
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- https://acaai.org/allergies/types/food-allergies/types-food-allergy/oral-allergy-syndrom
- Linneberg A, Berg ND, Gonzalez-Quintela A, Vidal C, Elberling J. Prevalence of self-reported hypersensitivity symptoms following intake of alcoholic drinks. Clin Exp Allergy.2008;38(1):145-51.